La Storia di Aquileia
Recenti indagini, cominciate nel 1996 e tuttora in corso, stanno facendo emergere la presenza di un insediamento protostorico, posto nella zona settentrionale, che l’età radiometrica calibrata, condotta su strutture lignee e confermata dai materiali ceramici ritrovati, pone tra il 916 e il 790 a.C. Esso era sorto in una area acquitrinosa, come proverebbero elementi di bonifica costituiti da tavolati e pali: si è individuata una struttura, di cui è ancora incerto il carattere (abitativo o artigianale), con focolare. Un’inondazione, collocabile nell’ambito del VII secolo, segna la fine dell’abitato: i materiali, tuttavia, indicano la continuità della frequentazione.
Per i secolo successivi si hanno testimonianze sporadiche, costituite da bronzi, riferibili al VII- VI secolo, di produzione veneta e transalpina. Contatti di grande interesse (specie in relazione alla “via dell’ambra”, che avrebbe portato a reciproci scambi commerciali) si hanno con l’Adriatico meridionale (Daunia) nel V secolo. Infine, una serie di bronzetti (guerrieri, offerenti, Ercole) testimonia contatti con la zone veneta, umbra e etrusco- laziale fra VI e III secolo, indicando l’esistenza di un emporio santuariale e di un porto. Proprio a genti venete risalirebbe l’origine del nome dato alla zona, poi mutuato dai Romani per la nuova colonia, la cui radice significherebbe “oscuro”, “acquoso”, mentre la notizia tradizionale sul nome della città parla dell’apparizione di un’aquila nel momento in cui veniva tracciato il solco primigenio.